Buonanotte all’Italia

Ligabue

Buonanotte all’Italia
 
 

   
 
Di canzone in canzone
di casello in stazione
abbiam fatto giornata
era tutta da fare
la luna ci ha presi
e ci ha messi a dormire
o a cerchiare la bocca
per stupirci o fumare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile

Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare
tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare
c’è il muschio ingiallito dentro questo presepio
che non viene cambiato, che non viene smontato
e zanzare e vampiri che la succhiano lì
se lo pompano in pancia un bel sangue così
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volerla comprare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole

Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra sanpietri e madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
e disegni di ieri che non vanno più via
di carezza in carezza
di certezza in stupore
tutta questa bellezza senza navigatore
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
e tutto possibile
come se i diavoli stessero un po’
a dire di no, che son tutte favole

Buonanotte all’Italia con gli sfregi nel cuore
e le flebo attaccate da chi ha tutto il potere
e la guarda distratto come fosse una moglie
come un gioco in soffitta che gli ha tolto le voglie
e una stella fa luce senza troppi perché
ti costringe a vedere tutto quello che c’è
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volersela fare

Pubblicato in Musica | 2 commenti

Ora parlo io….

NAPOLI IN A!!
E’ fAttA siAmo in serie A!! A quAlcuno potrA’ sembrAre strAno mA per il NAPOLI si piAnge…si! è successo dopo unA domenicA strAordinaria, vissutA scArAmAnticAmente come le Altre A cAsA dellA miA pAziente e indistruttibile nonnA! lA rAbbiA…di Anni pAssAti A seguire le sorti del NAPOLI in tribunAli o per cAmpi di cAlcio che non si sA nemmeno in che pArte di ItAliA si giocava…si è sfogAta il giorno dopo mentre riguArdAvo per lA centesimA voltA le immAgini dellA pArtitA su TCS! E’ stAta unA liberAzione, piAngevo come uno che è AppenA uscito dAl cArcere per sei Anni rinchiuso ingiustAmente, sApendo di esser innocente e che l’unicA colpA erA quellA di esser tifoso del NAPOLI!UnA pAssione nAtA dA bAmbino…beh certo come si fa A non esser nApoletAni in unA cAsA di NAPOLETANI Ai tempi dellA MAGICA NAPOLI!!…però dalle gioie di infanziA inesorAbilmente vedevi che il NAPOLI AndAvA sempre peggio quAlche sussulto lo si ebbe con lA finAle di CoppA ITALIA mA dA lì fu l’inizio dellA fine…e credo proprio che dAlle disgrAzie del Napoli che lA miA pAssione per questA squAdrA e Anche per lA cittA’ di Napoli siA mAturAtA negli Anni!Le ingiustizie subite, i torti, la sorte AvversA e presidenti di societA’ non All’AltezzA AvevAno rotto il mio giocAttolo!ErA diventAto cenere non esistevA più!Giornate passate dAvAnti AllA tv o A leggere i giornAli per cApirci qualcosA!!Poi come la miticA Fenice che risorge dAlle proprie ceneri rinAsce il NApoli…E come nuovA linfA il mio attacAmento A questA squAdrA si fA AncorA più forte!!LA storiA lA conosciAmo tutti, orA ci godiAmo lA festA e lA rAbbiA finAlmente lA cAcciamo via, mA i ricordi di questi Anni pAssAti All’inferno ci dovrAnno esser di insegnAmento per rimanere in PARADISO!!!!FORZA NAPOLI!!!!!SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!!! 
 
 
P.S:Ringraziamenti speciali:
 
1)A mia Nonna che mi ha sopportato per tutte le partite viste a casa sua…le mie urla e imprecazioni…oramai si è convinta son pazzo!Ha ragione!Pazzo del Napoli!!PROMETTO CHE IN SERIE A FARO’ IL BRAVO E NON URLERO’ COME UN PAZZO SALTANDO E SBRAITANDO SUL BALCONE!!!!
 
2)Al mio AMORE che mi ha sopportato e supportato in questi anni di Napoli, il mio muso lungo dopo qualche partita andata male veniva sempre tirato su da te! GRAZIE AMORE MIO!!! Che bello è stato veder la partita con te allo stadio e a casa della nonna!!!TI STO CONTAGIANDO!!!
 
3)Ai miei ZII, ai mie amici, a nonno Sandrino, a BETO!! che con i loro commenti e speranze ci siam fatti forza per tutta la stagione del Napoli!
 
4) Al Club del Napoli di LANCUSI, che mi ha dato l’oppurtunità di seguire il napoli in trasferta 🙂 …..però urlate troppo!!!
GRAZIE A TUTTI!!! 
 
 
Pubblicato in Napoli | 4 commenti

Qualcuno mi svegli!!

 
GRAZIE NAPOLI!!!
 
La storia ha voluto una data: 10 giugno 2007. Il Napoli torna meritatamente in serie A. La voglia di riscatto, la rabbia, l’orgoglio, la grinta, e chi più ne ha più ne metta, sono state le qualità di questi ragazzi che guidati da un grande timoniere di nome Edy Reja, ritornano nel grande calcio. Ce ne andiamo, ce andiamo in serie A, grida la squadra durante i lunghi festeggiamenti per questo risultato, tanto atteso, lottato fino all’ultimo, ma ce l’abbiamo fatta. Come lo scudetto, Napoli rivive una notte magica, nessuno potrà mai mettere in discussione la professionalità di questi ragazzi, che hanno preso Napoli per mano e l’hanno riportato dove gli compete. A dimostrazione di ciò una città in delirio che aspetta con ansia il ritorno da Genova dei propri beniamini, assaltato l’aeroporto di Capodichino fin dalle 18:00 di ieri sera. Nessuno vuole mancare a dare il giusto benvenuto ai ragazzi che a Genova sono scesi in campo come dei leoni, disputando una delle più belle gare dell’intera cavalcata azzurra. Ma per Reja arriva non solo il giorno di gloria, ma anche il momento di poter chiudere la bocca ai tanti che l’hanno massacrato con critiche da quando ha cominciato a guidare il club di De Laurentiis. “Alla faccia di chi mi ha criticato”. Questo il succo del concetto espresso dal tecnico goriziano nell’immediato post partita. Sempre però con voce bassa, da vero galantuomo, perché la sua professionalità ha fatto da scudo alle velenose parole che tutti abbiamo ascoltato durante l’anno da alcuni “sapientoni” che poi a Napoli non hanno mai regalato nulla. E proprio loro adesso salgono con la squadra sul carro dei vincitori. Ma lasciamo stare, godiamoci la festa,questo risultato porta via anche le note stonate che hanno circondato questo gruppo, senza mai però riuscirlo a dividere. Compatti, uniti, chi gioca e chi è seduto in panca, un unico obbiettivo si sono prefissati e l’hanno raggiunto, bravi. Portaci in Europa, gridano i numerosi supporters azzurri non appena compare il pullman della squadra all’indirizzo di Reja, qualche lacrima di gioia scorre dai visi di alcuni calciatori. Per Paolo Cannavaro, è praticamente impossibile trattenere le lacrime, proprio lui ha vinto una grande scommessa al cospetto di chi lo aveva mandato via per incassare un po’ di euro. Ma nel calcio sano, i soldi non sono tutto. Ne è valsa la pena lasciare la serie A per il Napoli, soprattutto quando la vai a riconquistare subito dopo con la città che ti ha dato i natali. Lo scugnizzo della “Loggetta” è un vero gladiatore, baluardo incommensurabile della fortissima retroguardia azzurra. Come lui anche Domizzi, Grava, Savini e gli altri sono stati artefici di un muro invalicabile. Calaiò non è napoletano, ma ormai è come se lo fosse. Anche per lui, lacrime di gioia, a fine partita. I suoi 14 gol hanno aiutato il gruppo a stracciare il campionato cadetto e a portare il Napoli in Paradiso. O’ Pampa dall’argentina con furore è stato praticamente eletto idolo di questo gruppo, a Napoli il suo nome se lo sono dimenticato, per i partenopei è semplicemente o’ pampa, quello che ha i piedi al posto della testa. Sono stati tutti grandi, hanno meritato questo successo dal primo fino all’ultimo tesserato di questa società, presa dalle ceneri da De Laurentiis e affidata nelle mani preziose ed esperte di Pierpaolo Marino. Tutti protagonisti di un film reale, emozionante, che ci ha tenuti col fiato sospeso fino all’ultimo, Napoli quest’anno ha imparato a conoscere un nuovo “santo protettore” Gennaro Iezzo, il grande portierone azzurro, che anche ieri contro il Genoa è stato un muro invalicabile a difesa della porta azzurra. Grande merito, insomma a questo gruppo, il cuore di Montervino ha dato il giusto apporto alla squadra, ed è giusto che questa squadra venga confermata in blocco anche in serie A. Attenti a non farci ora scappare i gioielli migliori, il Boglia su tutti deve restare perché a Napoli ha fatto alla grande il suo dovere ed è stato stoico in alcune circostanze della stagione. Guai a lasciarselo scappare. Ma ora godiamoci la festa, il Napoli torna in serie A, con grinta, cuore e carattere, un plauso a Marino ed al patron, ma per loro il “bello” comincia adesso. Ma marino ha dimostrato che le scommesse le vince, e sul carro dei vincitori è giusto che ci sia un posto in prima fila proprio per lui. Grazie Napoli.
di Umberto Russo
 
Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento

Arriva il giro…e me lo perdo!

Gira e rigira che passa IL GIRO!!!
 
La Costiera Amalfitana di nuovo protagonista dello storico "Giro d’Italia"
 
Finalmente dopo 10 anni di attesa la carovana del 90° Giro d’Italia transiterà per le vie della nostra amata Costiera Amalfitana (mercoledì 16 maggio). Dopo le prime tappe in Sardegna e la pausa, si riparte da Salerno per una frazione abbastanza impegnativa già nei 90 chilometri iniziali: la costiera non dà respiro, tutta curne e controcurve, obbliga alla massima attenzione. Dopodichè il finale, da Pompei a Mercato San Severino ad Avellino, cui segue l’ascesa al Santuario di Montevergine. Una salita di tutto rispetto, anche se non si riserva a scalatori puri: non a caso i due precedenti vincitori si chiamano Danilo Di Luca (2001) e Damiano Cunego (2004).
Era del 24 maggio 1997 l’ultimo passaggio dei "girini" per le nostre strade. Una tappa da ricordare quella che da Montevergine giungeva a Cava de’ Tirreni passando per il Valico di Chiunzi: fu proprio in quel punto, durante la discesa per le strade di Tramonti, che Marco Pantani fu coinvolto in un grave incidente, causato dall’attraversamento improvviso di un gatto in mezzo al gruppo dei ciclisti.
Ancora oggi ho negli occhi le immagini del Pirata dolorante e sanguinante che pedala a fatica, attorniato dai suoi compagni di squadra, che mi sfila lentamente tra le urla e gli incitamenti della folla. Giunse all’arrivo onorando il Giro ma poi fu costretto al ritiro.
Quest’anno il 90° Giro d’Italia propone molti temi, a partire da uno straordinario omaggio: il 4 luglio 2007 ricorre il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi al quale la prossima "corsa rosa" riserva, d’intesa con il Comitato delle Celebrazioni istituito dal Ministero dei Beni Culturali, grande attenzione, festeggiandolo in Sardegna, l’isola che ne conserva imperituro ricordo. Non per caso il Giro muove da Caprera, l’isola in cui è sepolto l’Eroe dei Due Mondi. E la quinta tappa partirà da Teano, non lontano da Caiazzo, il luogo in cui Garibaldi incontrò re Vittorio Emanuele II per assecondare il disegno del Conte di Cavour. Si transiterà anche da Quarto non prima di aver salutato, nella stessa tappa, la Valgraveglia, terra che annota tra i cognomi più diffusi quello di Garibaldi. Il Giro farà tappa anche a Bergamo, la cui provincia diede alla spedizione ben 216 garibaldini.
Per la nostra cittadina il passaggio del Giro sarà molto importante, un’occasione da non perdere. Bisognerà far trovare un manto  stradale in perfette condizioni, il tempo c’è per provvedere al rifacimento di alcune zone in cui l’asfalto presenta infime buche, specialmente per quanto riguarda il tratto stradel adiacente il lungomare. Spero si provvederà anche ad approfittare della diretta televisiva da parte della RAI per poter promuovere le bellezze artistiche e naturali della Costiera Amalfitana. Buon Giro!!!
 
Marco S.
( pubblicato sul n°16 di Agorà – aprile 2007)
Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento

Per non dimenticare

LA TRAGEDIA DIMENTICATA

-BALVANO 3 MARZO 1944-

Era il 3 marzo del 1944. All’interno della Galleria delle Armi, nel territorio del comune di Balvano, in provincia di Potenza, più di seicento persone morivano a bordo del treno 8017, Napoli – Potenza. Non furono fucilati o bombardati, persero la vita inermi e integri, senza poter lottare per la loro sopravvivenza, asfissiati dalle esalazioni nocive prodotte dal carbone, che trasformò la galleria in

una camera a gas. Sebbene la guerra fosse lo sfondo di questo scenario di morte, nulla aveva a che fare direttamente con eventi bellici. Come in ogni tragedia, l’elemento che più di tutti è apparso protagonista spaventoso è stato il destino, che ha voluto che il treno si fermasse sotto una galleria a causa di un cattivo funzionamento dei motori provocato, probabilmente, da una pessima qualità del carbone.

La stragrande maggioranza delle vittime non ebbe un funerale, né una tomba. I loro corpi, accatastati senza rispetto e pudore, come in un campo di concentramento, furono gettati in fosse comuni scavate in un terreno fuori dal cimitero; moltissime vittime non furono nemmeno identificate.

Una testimone oculare di quei momenti del marzo 1944 descrive la scena con un’espressione cruda ma essenziale

<<Venivano buttati, uno sull’altro, come erba tagliata>>.

Una tragedia di questo tipo dovrebbe rimanere impressa nella memoria di un paese, invece è ignota, dalle cause ancora da stabilire, dai colpevoli ancora da individuare. Tutta la vicenda è insabbiata da segreti di stato, censura militare e, inoltre, macchiata dall’infamante accusa che su quel treno viaggiassero persone dedite al contrabbando e al “mercato nero”.

L’unico colpevole resta il fato, che è stato ancora più crudele per i familiari delle vittime rimasti all’oscuro dell’evento per mesi, straziati dal dolore e segnati per tutta la vita nel ricordo della scomparsa dei propri cari, nonché risarciti da un’irrisoria indennità erogata dallo Stato desideroso solo di tener nascosta una vicenda che avrebbe potuto alterare degli equilibri politici.

Tra le vittime di questa immane catastrofe molte sono abitanti della Costiera Amalfitana: provenienti da Agerola, Tramonti, Cava dei Tirreni, Vietri sul Mare, Minori e Maiori.

Proprio in questo intreccio di fatali destini s’inserisce la triste storia dei miei bisnonni: Natale Monti e Barone Raffaela.

Attraverso il racconto dettagliato e minuzioso di mia nonna Maria Monti posso oggi rinnovare il ricordo di questa tragedia che, purtroppo, è stata cancellata dalla memoria collettiva.

<<Il mio bisnonno era un maestro carpentiere. Costruiva barche in un cantiere di propria gestione, dove lavoravano alcuni operai, a Cariati Marina in provincia di Cosenza, pur essendo la famiglia originaria di Maiori.

Purtroppo nel 1943 dovette chiudere il cantiere, perché non aveva più né materiali né operai, e trasferirsi, senza la famiglia, avendo trovato un posto nel cantiere navale “Soriente” di Salerno, nel quale aveva già lavorato da giovane.

Fittò una casa a Pastena, vicino Salerno, ma, quando il 21 giugno del ’43, il capoluogo fu bombardato per la prima volta, fece subito ritorno a Cariati per assicurare la famiglia che stava bene.

A Cariati, però, ben presto incominciarono a diffondersi le voci che gli Alleati sarebbero sbarcati là, come già si diceva che era avvenuto in Sicilia. Il Podestà di Cariati ordinò che chi era in grado di andare via dal paese a spese proprie e, avevadove andare, poteva farlo.

Decisero di tornare a Maiori. L’11 luglio partirono da Cariati e tornaronoa Maiori, dove, purtroppo, avvenne lo sbarco l’8 settembre.

In famiglia erano quattro figli. Il più grande faceva il militare a Taranto ed era stato imbarcato sull’incrociatore Bolzano che il 13 agosto ‘42 era stato silurato nelle acque della Sicilia.

Dopo una breve licenza era ritornato alle armi e poiché, da allora, non avevano più ricevuto sue notizie, i miei bisnonni decisero di andare a Taranto per sapere se si trovasse in servizio lì o fosse stato di nuovo imbarcato.

Il mio bisnonno prese una settimana di permesso dal lavoro per fare questo viaggio. Decise di partire il giorno 2 marzo. Il 1° marzo comprò dei biglietti ferroviari in un vicolo di Salerno, in un ufficio che le Ferrovie avevano messo a disposizione, perché nella stazione c’era troppa confusione.

Infatti, il giorno della partenza riuscì a salire sul treno, ma la mia bisnonna non ce la fece, perché doveva farlo attraverso il finestrino. Così scese anche lui. Nella stazione incontrò due amici, operai del cantiere in cui lavorava, che gli consigliarono di prendere uno dei camion che facevano servizio per Battipaglia, dove avrebbero potuto salire su un treno merci che arrivava fino a Taranto. E così fecero.

Questo, purtroppo, si è saputo a distanza di tempo, facendo delle personali ricerche.

Passò un mese e nessuno dava notizie di loro. Si venne a sapere dai Carabinieri di Balvano che il mio bisnonno, che si chiamava Natale Monti era morto in quel disastro, mentre la mia bisnonna , Raffaela Barone, era nei dispersi>>.

Lascio immaginare la disperazione e l’immenso dolore che colpì la famiglia di mia nonna stroncata, in un attimo, dei suoi genitori. Rimasti orfani, come sfollati rimasero a Maiori senza più casa, affetti e sostentamento per poter andare avanti.

 Alla tragedia e al dolore si aggiunse poi il silenzio delle “nuove” Istituzioni Repubblicane.

L’obiettivo, al quale ha dato un valido contributo l’avvocato Gianluca Barneschi con l’edizione del libro “Balvano 1944 – I segreti di un disastro ferroviario ignorato – MURSIA editore 2005”, resta quello di onorare il sacrificio di queste 600 vittime restituendo l’evento alla dignità della storia affinché i protagonisti non restino doppiamente beffati: dalla morte e dall’oblio degli uomini.

In occasione del 60° anniversario della sciagura alcuni parenti delle vittime e storici si sono attivati per la realizzazione di due siti web che riportano notizie, documenti e iniziative varie con lo scopo di raccogliere consensi ed adesioni al fine di diffondere la conoscenza storica.

Link utili:

http://www.antiarte.it/trenodiluce/index.htm

http://treno8017.trenidicarta.it/

Marco Scannapieco

(pubblicato sul n° 8 di Agorà maggio 2006)

Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento

VOCI NEL SILENZIO

Frugo dentro il mio groviglio
in quel mormorio di rami vetusti
dove voci nel silenzio
luce cercano nel buio;
vie, cunicoli, sentieri
tra la dolce tempesta
mi conducono al bivio
dove il passo sosta.
Cigolii di pensieri come cavalli
scalpitanti nella mente
ormai l’auriga aspettano
per liberar la fronte prigioniera
che sostar mi fa irrequieto
nell’oscura nebbia di sempre.

           Bruno Baldo (non è mio cugino 🙂
Pubblicato in Senza categoria | Lascia un commento